L’epoca degli schiavi e dei mercanti (secc. XII-XIX)
A -Sec. XII – XV
Fin dai primi anni del sec. XII le nazioni europee stabilirono dei fondachi sulle coste africane e nell’interno (in Tunisia: Tunisi, Mahdia, Sfax, Gabès, Djerba). Ogni fondaco aveva il proprio cimitero e la propria cappella. Nel XIV secolo si potevano contare a Tunisi parecchie centinaia di mercanti ed artigiani stranieri, che potevano ritrovarsi per la preghiera in una chiesa e diversi conventi.
I principi di Tunisi, come gli altri nobili nordafricani, ebbero una milizia franca dal 1285 all’inizio del XVI secolo. Si trattava di cristiani ai quali erano accordate facilitazioni per praticare la propria fede.
Vi erano poi numerosi cristiani fra gli schiavi di questi stessi principi.
Trinitari: nel 1198, Giovanni di Matha e Felice di Valois fondarono questa Congregazione per la liberazione degli schiavi cristiani e pagani. Giovanni venne a Tunisi nel 1201 e nel 1210, riscattandone 3.000. Tra il 1198 e il 1635, 31.000 schiavi furono liberati in tutto il Nordafrica grazie all’opera dei Trinitari.
Francescani: nel 1219, in seguito al primo Capitolo generale, S. Francesco invió in Tunisia i suoi frati (Egidio, Eletto ecc.). Questi sbarcarono alla Goulette, predicarono la fede cristiana e ritornarono in Europa. Nel 1233 una Provincia dell’Ordine prende il nome di Provincia di Andalusia e Barberia : essa comprende i conventi spagnoli e quelli del Marocco e di Tunisi.
Domenicani: nel 1234, fanno apostolato a Tunisi fra i soldati cristiani e gli Spagnoli trasportati in Africa sotto gli Almoavidi. Nel 1250, su iniziativa di S. Raimondo di Peñafort, una scuola d’arabo viene fondata nel loro convento.
Il 15 luglio 1270 S. Luigi IX, in viaggio verso l’Egitto, sbarca a Cartagine ; ha conquistato la città, quando un’epidemia di peste colpisce il suo esercito. Il re si ammala visitando i soldati e muore su un letto di cenere a Cartagine, il 25 agosto dello stesso anno.
Vescovadi: Cartagine (che S. Leone IX proclama sede primaziale d’Africa), Gummi (presso Borj Cedria), dove vivevano alcune famiglie di artigiani copti, chiamati dal re di Tunisi a costruire una flotta, Mahdia (al tempo della dominazione siciliana, fra il 1148 e il 1160).
Martiri: Francescani, dodici Trinitari nel 1272, due Mercedari nel 1283 .
B – Sec. XVI – XIX (1830)
All’inizio del sec. XVI, restano in Africa solo schiavi cristiani, che alcuni religiosi visitano e possibilmente riscattano. Non vi è più milizia cristiana, i fondachi sono molti di meno, poiché il commercio si è spostato sull’Atlantico. Anche i cristiani spagnoli sono rientrati in patria dall’esilio. Nel 1574 i Turchi occupano definitivamente Tunisi.
La tratta degli schiavi, iniziata nel sec. VIII, ebbe il suo vero punto di partenza (secondo Ibn Khaldoun) a Bougie (Algeria) nel sec. XIV. I Turchi la resero istituzionale nel sec. XVI, mentre l’Europa ne esigette la soppressione al Congresso di Vienna ; a tale decisione Tunisi si sottomise nel 1828. Nel 1535 Tunisi contava 11.000 schiavi, rinchiusi nei bagni al di fuori degli orari di lavoro. Tunisi aveva 13 bagni, Biserta 2. Vi erano poi schiavi che lavoravano in campagna ed altri presso i loro padroni. Nei bagni esistevano delle cappelle per i cristiani, in cui officiavano inizialmente dei preti schiavi (anche S. Vincenzo de’ Paoli, pare, lo fu). I membri della Congregazione fondata da S. Vincenzo (Lazzaristi) collaborarono con Francescani, Domenicani, Cappuccini, Agostiniani, Gesuiti per l’assistenza corporale e spirituale agli schiavi. Nel 1722, i Trinitari spagnoli ottengono dal bey di Tunisi di poter costruire un ospedale per gli schiavi all’esterno dei bagni (che diventerà la chiesa di Santa Croce) sul modello di quello di Algeri.
Vescovadi: Tunisi ebbe dei Vicari apostolici nel sec. XVII. Il più famoso di essi è Jean Le Vacher, lazzarista (Vicario apostolico di Tunisi nel 1650, Vicario apostolico di Tunisi e Algeri nel 1668), che subí il martirio nel 1683 e i cui successori esercitarono fino al 1798 le funzioni di Vicari apostolici di Tunisi e Algeri. Il superiore dei Cappuccini avrà invece il titolo di Prefetto apostolico.
Nel 1823 venne ristabilito il Vicariato apostolico di Algeri e nel 1843, quello di Tunisi.
Alcune famiglie protestanti giunsero a Tunisi nel 1685, in seguito alla revoca dell’Editto di Nantes.
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