A – EPISCOPATO DI MONS COMBES (1893-1920)
Mons. Clément Combes, originario di Narbona, diviene Arcivescovo di Cartagine il 15 giugno 1893. Nel corso del suo episcopato, vengono create 42 nuove parrocchie per 150.000 Cristiani. Tutte le grandi Parrocchie hanno le Dame catechiste, l’Oratorio con la propria fanfara, il gruppo teatrale, le Figlie di Maria, le Conferenze di S. Vincenzo de Paoli, la Propagazione della Fede, la Buona Stampa.
Fondazioni:
1894 Salesiani (Istituto Perret, Chiesa del Rosario, Orfanotrofio del Belvédère)
1896 Suore della Carità (Asilo nido a Bab Menara)
1899 Padri di St Quentin (Parrocchia del Rosario)
1905 Fratelli di St Régis (Orfanotrofio di Ste Marie du Zit)
1913 Lazzaristi (Missioni, Seminario Minore) – Padri di N.D. de Sion
Le diverse Congregazioni aprono case in parecchie città della Tunisia.
Inizia la “Messa degli uomini” alla Cattedrale di Tunisi.
Le autorità francesi seguono una politica di opposizione alla Chiesa: chiusura delle scuole cristiane, estromissione delle Suore di S. Giuseppe dall’Ospedale Militare, scherni contro gli uomini che partecipano alla Messa degli uomini, astensione dalle preghiere pubbliche per la pace nel 1918.
B – EPISCOPATO DI MONS. LEMAITRE (1922-1939)
Secondo Padre Bianco Arcivescovo, ha già un’esperienza africana (Sahara, Cabilia, Thibar, Vicariato Apostolico dell’Africa Occidentale Francese). Durante la I Guerra mondiale viene nominato Generale di brigata.
1922 (gennaio) succede a Mons. Combes e si trasferisce nell’attuale sede del Vescovado (4, rue d’Alger)
Una classificazione parziale degli eventi nel corso del suo episcopato potrebbe essere la seguente:
Pastorale
1922: 39 apertura di 36 luoghi di culto
1922: Congresso Eucaristico Diocesano
1924: Sensibilizzazione dei fedeli alle vocazioni sacerdotali – Costruzione del Seminario Maggiore di Tunisi
1930: Congresso Eucaristico di Cartagine
1932: Benedizione delle auto – Congresso per le vocazioni sacerdotali
1933: I Sinodo diocesano
1934: Ordinazioni a Cartagine : sacerdoti, suddiaconi e ” minori ” destinati all’Africa subsahariana
1938: Messa radiofonica su Radio-Tunis
1939: Messa solenne in Cattedrale in occasione della morte di Pio XI
Pellegrinaggi
1925: 250 pellegrini di Tunisia si recano a Roma. Scambio epistolare tra S.A. il Bey Muhammad Al-Habib e il Papa Pio XI
1927: 200 pellegrini a Lourdes
1929: 170 pellegrini a Lourdes. Le ragazze di Sfax si pagano il viaggio facendo le colf.
1933: 60 pellegrini a Rome per l’Anno giubilare ; pellegrinaggio di Sfaxiani a Lourdes ; alla fine di novembre, 110 pellegrini a Roma per la canonizzazione di Bernadette Soubirous
1934: pellegrinaggio dei bambini di santa Monica (Cartagine) alla ” Basilica Majorum ” ; pellegrinaggio dei parrocchiani di Kairouan, Kasserine, Sbeïtla al Monte Chambi
1935: 518 Siciliani a Trapani per la festa di Nostra Signora di Trapani
Opere caritative
1922: Le Suore di Nevers aprono dispensari e laboratori ; le Suore di S. Giuseppe lavorano all’ospedale di Mateur
1926: Fornello dei Poveri a Tunisi (rue St Jean)
1932: Apertura dell’Orfanotrofio a La Marsa
1937: Le Suore di N.S. della Carità aprono alla Manouba una casa per ragazze in difficoltà
Associazioni
1922: Unione dei Cattolici di Tunisia, con il bollettino ” Tunisie Catholique ” e svariate attività (Coro, oratorio, Santa infanzia, Comitato festeggiamenti, Conferenze diverse, Gioventù cattolica, Buona stampa)
1924: Manifestazione sportiva delle Società sportive cattoliche, con l’accompagnamento della “Filarmonica Pio X”
1926: Due truppe di scout (Charles de Foucauld, Lavigerie) fanno la promessa – Associazione degli Ingegneri (a Ste Jeanne d’Arc)
1932: Creazione della federazione delle Gioventù cattoliche maschili
1937: Giornata dei Magistrati – Fondazione della Sezione sportiva femminile
Congregazioni
1930: Arrivano le Piccole Sorelle dell’Assunzione e le Suore di Niederbronn
1931: Carmelitane spagnole
1934: Suore Missionarie del Sacro Cuore
Educazione
1922: Mons. Lemaître ordina ai religiosi ed alle religiose di riprendere l’abito e di riaprire le scuole precedentemente soppresse, poiché -dichiarava- le leggi antireligiose non avevano applicazione in Tunisia.
Cultura
1922: Inaugurazione del Corso Superiore di Religione (300 uditori)
1926: La Passione (di Nancy et di Oberammergau) viene recitata nella “Salle des œuvres”. ” Centre des Etudes Arabes ” dei Padri Bianchi a Tunisi. Diventerà in seguito l’ ” Institut des Belles Lettres Arabes ” (IBLA)
1932: Apertura della Biblioteca delle famiglie (rue d’Alger)
1934: “Circolo delle Amicizie Tunisine” nel quadro delle attività dell’IBLA
1937: Istituzione del Brevetto di Istruzione Religiosa – Esce il primo numero della rivista ” IBLA ”
1938: Conversazioni religiose a Radio-Tunis
Durante l’episcopato di Mons. Lemaître l’azione per l’indipendenza della Tunisia dal Protettorato francese si manifesta più aspramente di prima. La lotta inizia nel 1934 con manifestazioni e sommosse; nel 1938 vi saranno dei morti a Tunisi e Mateur. La posizione degli Europei, eccetto alcuni casi, i Padri Bianchi e qualche sacerdote, rimane neutrale. Mons. Lemaître muore il 16 maggio 1939, tornando da S. Monica.
C – EPISCOPATO DI MONS. GOUNOT (1939-1953)
L’épiscopato di Mons. Gounot inizia in tempo di guerra : sarà il tempo delle divisioni tra i Cristiani e dei bombardamenti che colpiranno anche le chiese. Numerosi sacerdoti partirono al fronte. Mons. Gounot avrà dei litigi con le autorità tedesche, che requisirono i Seminari Maggiore e Minore e li resero dopo averli saccheggiati. Dovrà anche difendersi dalle calunnie propagate da ” Tunis-Journal ” e ” Combat “. Dopo la guerra, i fedeli contribuiranno generosamente alla ricostruzione delle loro chiese.
1940 : Iniziano le colonie estive, che proseguiranno con successo per almeno 40 anni.
1942 : Consacrazione della Diocesi al Sacro Cuore.
1946 : Vengono creati il Movimento di resistenza per l’Indipendenza e l’Unione generale dei lavoratori tunisini.
1951 : Nascono le Unioni parrocchiali. Iniziano gli incontri per i coniugi, che proseguiranno per 30 anni.
1952 : In occasione degli scioperi, Mons. Gounot invia allo Cheikh aiuti per i poveri.
D – EPISCOPATO DI MONS. PERRIN (1953-1965)
Nel 1953, Mons. Perrin, Vescovo ausiliare dal 1947, succede a Mons. Gounot. Iniziano il circolo culturale ” Albert Gounot ” e il ” Secours Catholique ” per le iniziative di carità.
1954 è un anno agostiniano : a Tunisi, Vescovi orientali e il Cardinal Tisserand propongono S. Agostino quale esempio di artigiano di unità e di pace. Nello stesso anno il Presidente del Consiglio francese concede alla Tunisia l’autonomia interna. L’inizio della guerra d’Algeria in novembre determina un clima d’insicurezza soprattutto alle frontiere occidentali. Mons. Perrin si fa presente ai fedeli tramite le lettere pastorali.
1955 : Tunisia e Francia firmano protocolli d’accordo e convenzioni. Tornano in Tunisia Bourguiba e Ben Youssef. Aumentano gli iscritti ai sindacati.
20 marzo 1956 : proclamazione dell’Indipendenza. In gennaio, Mons. Perrin si era posto in una lettera pastorale la domanda : “Quale sarà l’avvenire del Paese, dato che la popolazione aumenta molto più velocemente delle possibilità di lavoro?” e aveva invitato i fedeli ad “accettare ogni accordo libero, discusso ed adottato dagli Stati francese e tunisino, lavorare al bene comune e cercare di creare posti di lavoro”. Le attività diocesane continuano, anche se molte famiglie lasciano la Tunisia. A questo proposito, Mons. Perrin scrive nel 1957 : ” Fra le pene, la più dolorosa è la partenza di moltissime famiglie cattoliche, alcune delle quali appartenevano alla Diocesi da varie generazioni… una seconda fonte di sofferenza : la disoccupazione e la miseria in cui si trovano gran numero di famiglie che abitano nelle città o nelle campagne tunisine”. Nello stesso testo, tuttavia, il Vescovo sottolinea una crescita dello spirito di preghiera e di carità nella comunità parrocchiali.
1959 : il Presidente Bourguiba incontra Giovanni XXIII (che aveva visitato il Nordafrica nel 1950, quand’era Nunzio Apostolico a Parigi) : a tema la situazione algerina ed un possibile accordo tra lo Stato tunisino e la Chiesa. Alla Messa degli Ingegneri, Mons. Perrin saluta i nuovi arrivati, giunti nel quadro della cooperazione, e li incoraggia a collaborare con i loro responsabili, colleghi e subordinati, al fine di lasciare un’organizzazione vivace ed efficiente.
1961 : il Vescovo manda tre sacerdoti in Francia e uno in Italia, per portare aiuto e conforto alle famiglie emigrate.
La comunità cristiana diminuisce e si diversifica ; il messaggio di Quaresima 1963 suona pertanto : “Accettare gli altri nella loro differenza” . Alla fine dell’anno, Mons. Perrin ringrazia la S. Sede per aver intrapreso le trattative con lo Stato tunisino. “D’altronde – dice ancora – possiamo solo rallegrarci per il normalizzarsi dei rapporti fra la comunità cattolica ed un Paese indipendente che ci accorda un’ospitalità bella e fiduciosa”.
10 luglio 1964 : firma del Modus Vivendi. Si tratta di un accordo che “assicura le condizioni indispensabili alla vita della Chiesa ed ai suoi rapporti con il potere e l’organizzazione dello Stato” (Osservatore Romano).
E -EPISCOPATO DI MONS. CALLENS (1965-90)
Il 30 gennaio 1965, Mons. Perrin parte dalla Tunisia per il Medio Oriente. Il suo successore è il Padre Bianco Michel Callens, già Economo a Thibar, a Cartagine e all’IBLA, quindi Professore a Medjez-el-Bab e Médenine. Mons. Claverie, Vescovo di Orano, diceva di lui : “Modestia, benevolenza, disponibilità, intelligenza e amore della Tunisia restano per me i tratti caratteristici di questo fratello interamente dedito alla propria missione e agli altri. Uomo di fede e di preghiera, non ha mai cessato di operare per l’avvicinamento dei credenti, facendoli collaborare nel servizio allo sviluppo , nel servizio di tutti”. La sua cura della corresponsabilità si realizzerà nell’attività del Consiglio Pastorale diocesano, nel quale cooperano sacerdoti, religiose e laici. Accanto alla formazione cristiana, vi saranno iniziative (articoli dell'”Echo de la Prélature”, conferenze denominate ” Realtà collettive”) miranti ad una migliore conoscenza della Tunisia e dell’Islam. Una particolare sollecitudine è portata alle famiglie di matrimonio misto, luogo privilegiato di dialogo religioso. Il Presidente Bourguiba incontra più volte Papa Paolo VI, sul quale scrive un testo “in memoriam” di alto valore ed invia una delegazione ufficiale per l’inaugurazione del pontificato di Giovanni Paolo II. Nel 1980 Mons. Callens descrive cosí la situazione della comunità cristiana: “Mentre diminuisce di numero [i Cattolici passano da 33.000 a 8.000 fra il 1964 e il 1965] la nostra Chiesa diviene più universale [nel 2002, si contano in Tunisia fedeli di 42 nazionalità; Mons. Callens aveva inaugurato una ” parrocchia anglofona ” ed una ” italiana “]… si manifesta un rinnovamento della preghiera. Occorre che lo accogliamo nelle parrocchie e nei gruppi [inizia la presenza dei nuovi Movimenti ecclesiali : Rinnovamento, Focolarini]”. Mons. Callens visita tutte le parrocchie tre volte all’anno; quelle del Sud possono essere formate solo da una comunità di suore o (Jerba, Sousse) da una maggioranza di turisti che cambiano ogni settimana. Nel 1985, ad opera di alcuni studenti dell’Africa subsahariana ed un Padre Bianco, viene fondata la Jeunesse Chrétienne Africaine en Tunisie (J.C.A.T.). Nel novembre 1987 inizia il Sinodo diocesano, che terminerà il 20 marzo 1990, ricorrenza del Giubileo episcopale di Mons. Callens. Le linee-guida della vita della Chiesa scaturite dal Sinodo sono le seguenti:
– Vivere in comunione nello Spirito del Vangelo, che prende atto dell’enorme diversità dei membri della Chiesa.
– Il richiamo al fatto che la Chiesa non esiste per se stessa e l’invito ad impegnarsi con carità nella realtà, al fine di entrare in contatto con le gioie, le speranze e le preoccupazioni degli altri..
– Una mossa di apertura e di accoglienza ai segni del regno di Dio.
Mons. Callens morirà qualche mese dopo, il 19 agosto 1990, al ritorno dal Sinodo africano di Lomé, per una violenta forma di malaria. Il 23 agosto, la Congregazione per i Vescovi nomina il Padre Bianco Paul Geers Amministratore Diocesano. La Diocesi vive nello spirito del Sinodo i 25 mesi di attesa della nomina di un nuovo Vescovo. Vengono stipulati accordi con Associazioni francesi di volontari cattolici e i primi “coopérants” iniziano la collaborazione con le Istituzioni diocesane (scuole, biblioteche, ecc.).
F – EPISCOPATO DI MONS. FOUAD TWAL (1992 – 2005)
Mons. Fouad Twal viene nominato Vescovo-Prelato di Tunisia il 30 maggio 1992 e consacrato il 22 luglio; il 19 settembre fa il suo ingresso a Tunisi. (v. biografia). Alcuni elementi della vita ecclesiale in questi 10 anni::
– Partecipazione di Mons. Twal al Sinodo Africano (1994) e alle riunioni dello SCEAM (Symposium des Conférences Episcopales d’Afrique et Madagascar), fra le quali una a Tunisi nel marzo 1996. La Chiesa di Tunisia si considera un membro vivo della Chiesa universale, unito in modo speciale alle Chiese del Nordafrica (Conférence Episcopale d’Afrique du Nord -CERNA), a quelle del Medioriente (Conférence Episcopale Latine des Régions Arabes – CELRA) e del Continente Africano.
– Il restauro di numerosi edifici di culto : Cattedrale, chiese di Ste Jeanne d’Arc, Hammamet, St Félix a Sousse, la Goulette, Sfax et Gabès e di immobili: Casa Diocesana, complessi di Sidi Saber, La Marsa etc.
– L’arrivo di Congregazioni e Movimenti in provenienza da vari Paesi : Suore Domenicane di S. Caterina da Siena (Irak), Suore Egiziane del Sacro Cuore, Holy Family Sisters of the Needy (Nigeria), Little Company of Mary (Australia), Suore Riparatrici del Santo Volto (Polonia), Daughters of the Sacred Heart (Malta), Neocatecumenali, Comunione e Liberazione…
Come già osservato, la Chiesa di Tunisia del 2002 è composta di fedeli di 42 nazionalità: membri della vecchia comunità (Francesi, Italiani, Maltesi), personale d’Ambasciata o di imprese estere, studenti africani o mediorientali, spose di Tunisini. Numerosi turisti accedono alle chiese, per una visita o per partecipare alla Messa; i pellegrinaggi ” Sulle orme di S. Agostino ” assumono una certa importanza. Tutti i cristiani di Tunisia partecipano, nella misura e nella modalità proprie ad ognuno, alla vita del popolo tunisino. Esiste inoltre un aspetto di attività sociale espresso nell’attività di Caritas (v. pagina “Dipartimenti”).
LA VISITA DI S.S. GIOVANNI PAOLO II
Su invito di S.E. Zine El Abidine BEN ALI, Presidente della Repubblica Tunisina, il Papa Giovanni Paolo II ha visitato Tunisi il 14 aprile 1996. Una breve visita, durante la quale il Papa ha incontrato le Autorità locali, il Corpo diplomatico, la comunità cristiana, compresi i Vescovi d’Algeria, Libia e Marocco, e numerosi Tunisini che lo attendevano sulla piazza prospiciente la cattedrale. Il programma della visita comprendeva l’accoglienza da parte del Presidente Ben Ali e delle Autorità civili e religiose, l’incontro con la comunità cristiana e la celebrazione della S. Messa della 2a Domenica di Pasqua nella Cattedrale, il pranzo con i Vescovi nordafricani presso il Vescovado, la visita al Palazzo presidenziale di Cartagine, la preghiera comunitaria nell’Anfiteatro di Cartagine, luogo del martirio dei SS. Perpetua, Felicita e compagni nel 203.
G – EPISCOPATO DI MONS. LAHHAM (2005 – )
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